Clara Burgio coreografa e performer nata a Palermo. Ha iniziato la sua ricerca sul tema della percezione del corpo e della presenza iniziando dalla pittura e la storia dell’arte e sin da piccola con la danza classica, cercando un linguaggio come immagine in azione, gesto che nasce da un sentire, nel 1999 incontra il teatro danza butoh con Julia Materia, e dal 1999 non ha mai smesso, successivamente con Valentina Samonà, e si forma con Masaki Iwana, Ko Murobushi, Yoshito Ono, Atsushi Takenouki , Yumiko Yoshiota,e molti altri grandi Maestri del Butoh sino a diplomarsi presso l’ Accademia internazionale di butoh con la scuola di Sayoko Onishi unendo il riconoscimento Accademico tra Palermo e Giappone col maestro Yoshito Ono. Partecipa a prestigiosi festival in Italia e all’estero con le sue coreografie, da anni vive a Firenze dove conduce laboratori e residenze artistiche , creando le sue performance e coreografie quali Vespri (percorso sensoriale e itinerante in relazione con la terra-cielo) e Corpo Gemmante (performance attuata in teatri e gallerie e Ass. culturali), e danza urbana, Danziamo le periferie del mondo (lavoro che ha incluso ragazzi della scuola pubblica, ragazzi del centro accoglienza, danzatori e persone comuni che sentivano la necessità di accogliere se stessi, quindi l’altro/a in modo autentico). I maestri occidentali incontrati lungo il percorso hanno dato nutrimento prezioso come Virgilio Sieni, Eugenio Barba e Mimmo Cuticchio . Il Salento le ha insegnato l’esperienza antropologica del rito e del corpo collettivo. Per anni ha praticato la Clown terapy in ospedale, sperimentando come la risata aiuti il sistema immunitario. Portando la danza, intesa come immagini che diventano azioni in luoghi in cui l’ombra la luce possono essere molto visibili e contrastanti come le carceri e le periferie. La danza e lo Zen praticati presso il Centro Zen Anshin con i Maestri Gyoetsu Epifania e Doryu Cappelli. La relazione del corpo e l’architettura e la natura è una ricerca che ha portato presso l’Università di Architettura per un progetto in collaborazione con l’artista Cauteruccio.Oggi sta collaborando sul tema di Eco intesa come risonanza del corpo/voce e nuove possibilità di ritrovare se stessi e l’altro/a. L’Ospite è un lavoro multidisciplinare tra musica, parola e gesto.